ARLECCHINO MUTO PER SPAVENTO

DOMENICA 26 GENNAIO 2025 - TEATRO MARIA CANIGLIA - SULMONA

03

Settembre

ispirato al canovaccio Arlequin muet par crainte di Luigi Riccoboni


Soggetto originale e Regia

Marco Zoppello


con

Sara Allevi, Marie Coutance, Matteo Cremon, Anna De Franceschi, Pierdomenico Simone, Michele Mori, Stefano Rota, Maria Luisa Zaltron, Marco Zoppello


Scenografia

Alberto Nonnato


Costumi

Licia Lucchese


Disegno luci

Matteo Pozzobon, Paolo Pollo Rodighiero


Maschere

Stefano Perocco di Meduna


Duelli

Massimiliano Cutrera


Consulenza musicale

Ilaria Fantin


Produzione

Stivalaccio Teatro in coproduzione con Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile del Veneto, Teatro Stabile di Verona con il sostegno di Fondation Teatro Comunale Città di Vicenza, Fondation Teatro Civico di Schio       

QUANDO

DOMENICA 26 GENNAIO 2025 - ore 18.00

DOVE

TEATRO MARIA CANIGLIA - SULMONA

Uno dei canovacci più rappresentati nella Parigi dei primi del ‘700, qui riproposto per la prima volta in epoca moderna, l’Arlecchino  muto per spavento rappresenta un grande omaggio alla Commedia dell’Arte e all’abilità tutta italiana del fare di necessità virtù. Nel 1716, dopo circa quindici anni di esilio forzato, i Comici Italiani tornano finalmente ad essere protagonisti del teatro parigino e lo fanno con una compagnia di tutto rispetto: Luigi Riccoboni, capocomico della troupe, si circonda dei migliori interpreti dello stivale tra cui, per la prima volta in Francia, l’Arlecchino vicentino Tommaso Vicentini, che non parlava la lingua francese. Ed è qui che emerge il genio di Riccoboni nell’inventare un originale canovaccio dove il servo bergamasco diviene muto… per spavento!

La trama è quella “classica” della Commedia dell’Arte, con un amore contrastato e i lazzi e le improvvisazioni lasciate ai personaggi e alle maschere che portano in scena, dove gli intrecci si ingarbugliano sugli equivoci, ma che poi lentamente si dipanano; uno spettacolo in cui la tradizione della Commedia dell’Arte viene smontata e rimontata con gli strumenti di interpretazione e di lettura del XXI secolo, in cui vicende ambientate in un mondo surreale e fantastico, echi dello splendore teatrale italiano di tempi lontani, riescono ancora a strappare un sorriso grazie alla poesia del teatro.