HOKUSPOKUS

SABATO 5 APRILE 2025 - TEATRO MARIA CANIGLIA - SULMONA

03

Settembre

di Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Sarai O’Gara, Benjamin Reber, Hajo Schüler, Mats Süthoff e Michael Vogel


Regia e maschere

Hajo Schüler


con

Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Sarai O’Gara, Benjamin Reber, Mats Süthoff e Michael Vogel


Costumi

Mascha Schubert


Set design

Felix Nolze


Musiche

Vasko Damjanov, Sarai O’Gara, Benjamin Reber


Illustrazioni

Cosimo Miorelli


Luci, Video

Reinhard Hubert


Sound design

Vasko Damjanov


Produzione

Familie Flöz, in coproduzione con Theaterhaus Stuttgart e Theater Duisburg Opera supportata da Hauptstadtkulturfonds

QUANDO

SABATO 5 APRILE 2025 - ore 21.00

DOVE

TEATRO MARIA CANIGLIA - SULMONA

Familie Flöz fa teatro servendosi di mezzi che vengono prima del linguaggio parlato; strumento fondamentale è la maschera, che  porta con sé non solo una forma, ma anche un contenuto. La maschera prende vita innanzitutto nell’immaginazione dello spettatore, il quale in questo modo ne diventa, in una certa misura, anche il creatore.

Hokuspokus, storia di un percorso di vita in cui per ogni spettatore è possibile immedesimarsi, prende avvio dal concetto di creazione: le tenebre sono diventate luce, il soffio divino è stato inspirato e i primi amanti si trovano nel giardino paradisiaco. Osano muovere i primi passi insieme come coppia, cercano riparo dalla natura e, grazie a Dio, trovano un appartamento a prezzi accessibili. Il destino trascina presto la giovane coppia sulle montagne russe della vita. Con ogni figlio, le forze centrifughe crescono e minacciano di distruggere la famiglia.

In quest’ultima produzione Familie Flöz, oltre alle note figure in maschera, ci mostra anche gli attori dietro di esse: suonando musica, cantando, filmando, parlando o facendo rumori, l’ensemble crea il mondo delle maschere davanti agli occhi del pubblico. Creatore e creazione si incontrano finché la storia non si racconta da sola. Il titolo gioca con la presunta origine della parola, una corruzione popolare del latino “Hoc est enim corpus meum” – “Questo è il mio corpo”. Oppure si tratta solo di un gioco di prestigio. Hokuspokus ci parla del teatro come di una scatola delle meraviglie che visitiamo per celebrare il gioco della menzogna e della verità.